lunedì 10 novembre 2014

QUALCOSA E' ANDATO STORTO, PARTE X


Se la separazione da Peter Gabriel per i Genesis si era rivelata infine indolore, ed anzi, i Nostri scoperto nel batterista Phil Collins un vocalist di prim'ordine, erano andati incontro ad un successo addirittura superiore a quello sino ad allora ottenuto. Non si può dire la stessa cosa all'indomani dell'addio da parte di Collins. Negli ultimi anni il binomio Collins-Genesis era divenuto, anche grazie all'enorme riscontro ottenuto da questi come solista, pressoché inscindibile, al punto che, pure qualitativamente, le produzioni di Collins e quelle del gruppo stavano praticamente sullo stesso piano. Sebbene dotato di una buona voce e del "phisique du ròle" adatto, Ray Wilson non si rivelò la scelta adatta per il gruppo, che andò così incontro al primo vero flop della carriera: presi di per sé i tre milioni di copie venduti da "Calling All Stations" non sono un risultato disprezzabile, ma il confronto coi numeri cui i Genesis ci avevano abituato negli anni precedenti (quindici milioni per "Invisible Touch" e dieci e passa per "We Can't Dance") è impietoso. Il conseguente tour promozionale si rivelò un fiasco e divenne palese il fallimento su tutta la linea. Colpita nell'orgoglio e nelle finanze, la band rimase da lì in avanti in stand-by sino alla reunion (auto)celebrativa con Collins nel 2007, che pare chiudere defnitivamente la carriera di una delle 'pop' band più influenti del pianeta.

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