domenica 4 maggio 2014

Frontiers Rock Festival - Il report, parte I


Introduzione a cura di Jen.

"Oh mio Dio, ma mi state dicendo che mi sono persa i Danger Danger"? Questo è un post preso a caso scovato nella giungla digitale denominata Facebook. Chiunque ami l'hard rock melodico e non viva sulla luna, doveva essere a conoscenza del Frontiers Rock Festival, il primo festival italiano incentrato sul genere, patrocinato dalla nota label Frontiers Records. E Raised On Melodies poteva mancare? Certo-che-no. Il qui presente Jen, coadiuvato da Stefano Gottardi della Street Symphonies Records, il mio socio e mentore di questo blog Diego "Dr. Zed" Zorloni, con un piccolo e divertente contributo di Alessandro Corno capo redattore del portale Metalitalia.com hanno raccolto con estrema ironia e genuina spontaneità le emozioni vissute in questo mega evento.

Primo Giorno: parole a cura di Stefano Gottardi, e di Jen.

State Of Salazar: bravi, ma inguardabili. Al cantante mancava solo il cappello e poi poteva guidare il pullman.

Dalton: partenza incerta, si sono poi ripigliati nel corso del concerto. Bei pezzi, ma nel complesso la performance non ha convinto del tutto. Si rifaranno a fine serata, da ubriachi.

Three Lions: c'era qualcosa che non andava nella chitarra di Vinny Burns. Cmq bravi, ma penso che un loro cd mi annoierebbe a morte.

Snakecharmer: molto Whitesnake, com'era prevedibile vista la presenza di Micky Moody e Neil Murray. Voce fantastica (parliamo di Chris Ousey degli Heartland, mica cazzi ndR), ma tutto sommato anche un buon momento per andare a rifocillarsi. 

W.E.T.: Non un pezzo brutto, potentissimi. C'era qualcosa di strano nella voce di Soto, non si sentiva, era indietro rispetto agli altri strumenti, se per scelta o per problemi lo scopriremo sabato.

Hardline: Fighissimi, da mozzare il fiato. Gioeli con la voce uguale ai dischi, ricordo pochi mostri del genere live, praticamente perfetto. Josh Ramos: l' eroe delle sei corde; il tastierista Alessandro DelVecchio e gli altri italiani super! Minchia minchia e... minchia!!!

Tesla: SUPERBI (ma cosa ti sei fumato Stefano? ndR Jen)! Il prossimo che mi dice che Faster Pussycat o Pretty Boy Floyd sono fighi gli sputo. Mi fa tristezza pensare che qualcuno infili nello stesso calderone queste band. Mancava solo Tommy Skeoch, probabilmente se l'è mangiato Brian Wheat.


PS: i Dalton hanno dimostrato di essere dei veri "party animals". Questo video li ritrae al ritorno in hotel.

Nessun commento:

Posta un commento